Ogni volta che si tengono delle elezioni, alla chiusura delle urne gli istituti demoscopici comunicano uno o più exit poll prima di passare alle proiezioni sui dati reali. D’altra parte, questo strumento è ormai messo in discussione da più parti: sono davvero attendibili?
Cos’è un exit poll?
Sono diversi gli strumenti di sondaggio elettorale utilizzabili: gli exit poll, che sono delle elaborazioni condotte su un campione di interviste fatte fuori dai seggi, gli instant poll, sondaggi, di solito telefonici, effettuati il giorno del voto, gli intention poll che sono sondaggi realizzati nel giorno del voto e/o nei giorni immediatamente precedenti e poi ci sono anche i multipoll: un mix di exit poll, instant poll e sondaggi classici. Ecco, tra tutte queste tipologie di indagine quella considerata più affidabile sono proprio gli exit poll.
Come si fa un exit poll?
Gli istituti demoscopici inviano i propri ricercatori all’esterno dei seggi per chiedere agli elettori cosa hanno votato al seggio, a questi viene chiesto di riprodurre il voto così come è appena stato fatto nella sezione elettorale. Come i normali sondaggi, però, anche gli exit hanno un margine di errore: dunque, anche se condotti su un campione rappresentativo dell’elettorato, assumendo che chi risponde dica realmente per chi ha votato, essi scontano comunque un errore statistico, generalmente, del 2%.
Quanto sono affidabili gli exit poll?
Non è difficile ricordare diversi casi in cui gli exit poll si sono rivelati completamente sbagliati alla fine del conteggio delle schede. E’ il caso recente del referendum sulla Brexit, in cui gli exit-poll non hanno azzeccato il risultato, è successo alle ultime Presidenziali americane ed alle ultime elezioni Europee e prima ancora alle politiche del 2006.
E sono molti anche i motivi per cui gli exit poll possono fallire il loro scopo, tra questi: la scarsa affidabilità del campione di seggi da esplorare, la scarsa qualità degli intervistatori distribuiti su tutto il territorio nazionale, l’inefficacia dei coefficienti di ponderazione utilizzati e, non ultimo, la disaffezione dei cittadini che talvolta intenzionalmente riportano in maniera distorta il voto espresso.
In alcuni casi, poi, gli exit poll possono addirittura avere un esito opposto alla loro finalità, è il caso degli USA dove i risultati, che spesso trapelano a urne ancora aperte, influenzano chi deve ancora recarsi ai seggi, e quindi falsano i risultati reali. Ad esempio nelle elezioni presidenziali del 2000 pare che molti elettori di fede democratica non siano andati a votare in Florida dopo che i primi exit poll avevano dato vincente nello Stato il candidato democratico.
Quindi benvenuti gli exit poll ma … con cautela.