La pandemia da Covid-19 ha affermato ed accelerato tendenze del retail già in corso da tempo. Ad accelerare a causa della pandemia è stato soprattutto il canale e-commerce e solo i rivenditori capaci di aggiornarsi e abbracciare i nuovi trend sopravvivranno a questa epoca in continua mutazione.

Negli ultimi 10 anni il modello di business dei negozi al dettaglio ha subito graduali cambiamenti, prima la formula del successo consisteva nella capacità di reperire i prodotti desiderati, spedirli e vederli in luoghi fisici. Questo modello di business è stato interrotto. Secondo la ricerca pubblicata da KPMG i rivenditori dovranno evolversi ed attivare l’omnicanalità nelle comunicazioni con il consumatore oppure puntare alle nicchie di consumatori. Perché le aspettative e le esigenze dei clienti stanno cambiando rapidamente e la vendita al dettaglio si sta trasformando in un modello “pull” (C2B) mettendo da parte il classico modello “push” (cioè B2C).

Nei prossimi 5-10 anni secondo KPMG prenderanno piede sette tipi di modelli di business già presenti nel panorama del retail, i rivenditori si evolveranno per soddisfare le mutevoli aspettative dei clienti e le dinamiche di mercato.

I 7 modelli individuati da KPMG sono:

  • Platform-based businesses: le aziende che promuovono le loro offerte su piattaforme digitali sono diventate sempre più importanti negli ultimi 20 anni. Tali modelli di business facilitano lo scambio di prodotti e servizi tra un consumatore e un produttore.
  • Direct-to-consumer: è un modello di business sempre più importante per i produttori, soprattutto con l’accelerazione dello shopping online. In alcuni casi i marchi costruiscono piattaforme personalizzate in altri si affidano ad intermediari per ottenere margini aggiuntivi ed aggirare i canali tradizionali.
  • Multinational retailers: i rivenditori multinazionali sono grandi aziende internazionali che si sono ingrandite per entrare in nuovi mercati ed accrescere la propria base di clienti. Anche questo modello come il primo ha bisogno di creare piattaforme digitali ad hoc per poter sopravvivere.
  • Value retailers: i rivenditori di valore sono modelli di business di punti vendita fisici che negli ultimi 10 anni hanno subito una rapida crescita. Tale modello mira al mercato fornendo prodotti e servizi ad un prezzo inferiore rispetto ai normali rivenditori. Ora dovranno confermare od evolvere la loro proposta di valore online per durare in futuro.
  • Category specialists: gli specialisti di categoria offrono prodotti e servizi unici e mirati ad una specifica categoria di vendita al dettaglio o un cliente definito. Tale tipo di modello di business mira ad offrire prodotti innovativi e gode quindi di una base di clienti fedele.
  • Independents/mutuals: questo modello si riferisce all’imprese di vendita che mirano a concentrarsi sulle esigenze dei propri membri, piuttosto che semplicemente aumentare i profitti, unendo così rivenditori e clienti sotto un obiettivo comune. Questo modello ha spesso favorito il riemergere di rivenditori locali indipendenti e trasformarli in attori vitali utilizzando l’online come canale principale o come canale aggiuntivo per il mercato.
  • National heroes: gli eroi nazionali sono spesso rivenditori consolidati che hanno creato un forte marchio locale e una forte identità per fornire una gamma di prodotti e servizi mirati. Gli eroi nazionali hanno il vantaggio di avere una forte base di clienti fedeli e sfruttare i programmi di fidelizzazione per soddisfare le esigenze degli stessi. Tale modello per sopravvivere nel futuro deve creare partnership sinergiche e sviluppare l’omnicanalità.

Fonti:

Indagine KPMG “Future of Retail” gennaio 2021.