I consumatori italiani durante il periodo dell’emergenza sanitaria hanno ritrovato un nuovo senso di identità che si è espresso anche nei consumi dove si è evidenziata, in questo periodo, una nuova preferenza accordata ai prodotti Made in Italy, si assiste quindi ad una svolta nazionalistica degli italiani con una maggiore attenzione all’origine dei prodotti. Secondo una indagine della Coldiretti, infatti, 8 italiani su 10 tra gli scaffali del supermercato ricerca prodotti Made in Italy.
Una tendenza che trova riscontro nelle strategie di comunicazione dalle aziende. I dati della decima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, infatti, evidenziano come un prodotto alimentare su quattro acquistato in supermercati o ipermercati in Italia abbia un’etichetta che evidenzia l’origine italiana: la bandiera italiana è presente su 13.266 prodotti alimentari, la dicitura “100% italiano” è indicata su 6.688 prodotti alimentari mentre la dicitura “Prodotto in Italia” è presente su 6.945 prodotti alimentari.
D’altro canto il Made in Italy, come sempre, viene molto apprezzato anche al di fuori del nostro Paese, ma questa preferenza viene accordata oggi sia nei confronti dei prodotti che tradizionalmente hanno rappresentato le eccellenze italiane all’estero – Fashion, Food and Furniture – le cosiddette 3 “F”, sia nei confronti di prodotti emergenti come i prodotti alimentari biologici.
Così, da un lato il “Rapporto Esportare la dolce vita 2021” di Confindustria ,che indaga le eccellenze del Made in Italy nei tre settori portanti del nostro export: Fashion, Food and Furniture, mostra come la facilità di riconoscere l’italianità di un prodotto sia tutt’ora la caratteristica premiante in tutto il mondo e rappresenta il motivo per cui i consumatori sono disposti a riconoscere un valore superiore a un prodotto Made in Italy preferendolo ai prodotti di altri Paesi. I segni distintivi del Made in Italy secondo i consumatori stranieri sono: la qualità dei materiali, l’accuratezza delle lavorazioni, il design e la riconoscibilità della manifattura italiana.
Sul fronte dei prodotti emergenti, invece, si segnalano i prodotti agroalimentari italiani bio, le cui vendite nel 2021 hanno sfiorato i 3 miliardi di euro sui mercati internazionali. I dati diffusi nel corso del quarto forum ITA.BIO curato da Nomisma e promosso da Ice Agenzia e FederBio evidenziano l’interesse espresso dai principali mercati esteri: negli Emirati Arabi l’80% dei consumatori sarebbe disposto a pagare un prezzo più alto pur di acquistare un prodotto certificato bio prodotto in Italia; in Canada il prodotto bio Made in Italy è considerato un prodotto di alta qualità da 1 consumatore su 2. Il 50% dei canadesi, infatti, ritiene che la qualità del bio tricolore sia complessivamente superiore rispetto a quella di altri Paesi.
FONTI
Osservatorio Immagino GS1 Italy, 2022
FerBio e Ice Agenzia, Forum ITA.BIO, 2021
Confindustria, Rapporto Esportare la dolce vita, 2021
Coldiretti Ixe’, 2020